Dubravka Ugresic è una scrittrice croata che vive in esilio.
Su di lei si è scritto molto, perchè è molto brava e scrive divinamente
Cristiano Pambianchi vs Dubravka Ugresic
Scrittori perseguitati dal “democratico” stato croato
Il suo articolo più famoso è sicuramente: “Una Croazia sul modello fascista” ed è un articolo perfetto che racconta bene del nazionalismo croato che ha scatenato la guerra e cosa ne è derivato
FireShot Capture 114 – Facebook – Niccolò Giaxich
Dubravka Ugrešic: Sono molto cambiata. Non vivo più dove vivevo prima. Vivo con insicurezza, mentre prima vivevo in modo sicuro. Coscientemente o no, porto con me quel mio bagaglio. Una delle mie esperienze più choccanti è stato che a Zagabria, dove vivevo una vita ordinata e stabile, completamente integrata – insegnavo alla facoltà, scrivevo – in una notte tutto è scomparso a causa di un dettaglio. Sui giornali è stato pubblicato un articolo contro di me e il giorno seguente tutta la città mi ha voltato le spalle. Le persone che consideravo mie amiche non mi chiamavano più – hanno smesso di chiamarmi quel mattino, i vicini di casa mi hanno voltato le spalle, la gente con cui lavoravo alla facoltà ha smesso di salutarmi. Si è trattato di un incubo che io cerco di dimenticare.
Mi chiederete come è possibile che tutto ciò che aveva un valore per 20 anni fosse potuto sparito a causa dell’articolo in cui c’era scritto che ero una traditrice, una nemica dello stato o una strega? Ciò è del tutto inventato e lì teminano anche le proprie illusioni. Tutti noi portiamo qualche fantasia domestica. Quando abbiamo freddo pensiamo: “mi riscalderò a casa”. D’un tratto tutto si è mostrato non valido. In questo senso la mia storia è una storia ebrea. Un giorno qualcuno vi mette la stella e basta. E intorno a voi terra bruciata.
Questa povera signora sta parecchio turbata!
Dubravka Ugrešic: Non bisogna permettere l’oblio. Finché non si raggiungerà un’ampia sensibilità verso queste cose, occorre ripeterle continuamente, perché la gente non vuole riconoscere di essersi comportata da canaglia. Regolarmente le canaglie non riconoscono di esserlo, e nemmeno saranno mai coscienti di ciò, perché, se così fosse, non lo sarebbero mai state. Bisogna alimentare questo sentimento, perché in fondo si è trattato di una nostra scelta, Miloševic è stata una scelta serba, Tudjman è stata una nostra scelta e la gente ha votato, non una, ma bensì cinque volte, e ha votato per la propria infelicità e disumanizzazione.
Dubravka Ugrešić è una delle scrittrici croate più tradotte in Italia. Nel tempo, Garzanti prima, quindi Bompiani ed ora Nottetempo hanno pubblicato i suoi libri più significativi. Eppure è, o meglio sarebbe dire, è stata una delle scrittrici più odiate in patria al tempo della cosiddetta “Guerra patriottica” e del regime di Tuđman, tanto da costringersi a una sorta di auto esilio, scegliendo poi di vivere in Olanda.
Il timore però è che l’invito sia rivolto alla dissidente più che alla brava scrittrice che la Ugrešić è, facendole ricoprire un ruolo che ormai dovrebbe scrollarsi di dosso, credo con una profonda riflessione sui passi in avanti compiuti dalla Repubblica di Croazia dai tempi di Tuđman che, perseguitando lei ed altri scrittori critici, mostrava il volto becero di un regime.
Nel 2017 la Ugresic pubblica LISICA (La volpe) e li per li non succede nulla, ma dopo un po’ Slaven Letica appare alla tv croata difendendo il sig. Cristiano Pambianchi che è nel libro della Ugresic. Nell’intervento in tv il sig. Letica critica la Ugresic per la condanna che fa ad Ante Gotovima che è un militare coinvolto nella cacciata di 250.000 serbi e risultato colpevole in un primo processo in cui ha avuto 24 anni di condanna anche se assolto poi in appello, quando la Croazia era già entrata in Europa.. guarda caso. Il sig Slaven Letica difende anche il sig. Cristiano Pambianchi che la Ugresic ha citato anche se è molto difficile tradurre bene il pensiero della Ugresic e detto in parole povere in pratica è una feroce critica al comportamento on line del sig. Pambianchi rispetto alla scrittrice
CROAZIA. I CRIMINALI DIVENTANO EROI
CROAZIA: Quell’indipendenza pagata coi soldi del crimine organizzato
Ma non è la prima volta che il sig. Slaven Letica critica la sig.ra Ugresic
La pagina di Wikipedia che parla delle 5 scrittrici diffamate in Croazia ce la siamo salvata tempo addietro poichè i croati nazionalisti continuano a cambiare la pagina del criminale Tudman
In the following years Letica continued to appear in the Croatian media as a commentator, espousing opposition views, and became a regular columnist for Globus, a popular news magazine.[3] During his time at Globus he gained some notoriety due to an unsigned 1992 opinion piece (which he eventually admitted to have written), titled “Croatian Feminists are Raping Croatia”, in which he attacked five Croatian feminist writers (Slavenka Drakulić, Vesna Kesić, Jelena Lovrić, Dubravka Ugrešić and Rada Iveković), accusing them of betraying Croatia. The article was a source of significant controversy which ultimately resulted in a successful defamation lawsuit against the magazine.[4][5]
10 novembre 2022. Profilo pubblico visibile a tutti.. non vi pensate che facciamo gli hacker. RIPETIAMO : PROFILO PUBBLICO
FireShot Capture 082 – Cristiano Pambianchi – Facebook – www.facebook.com
FireShot Capture 083 – Cristiano Pambianchi – Facebook – www.facebook.com
Effettivamente i cetnici di Torino sono i più problematici da gestire
Negli anni successivi Letica ha continuato ad apparire nei media croati come commentatore, sposando le opinioni dell’opposizione, ed è diventato un editorialista regolare di Globus , una popolare rivista di notizie . [3] Durante la sua permanenza alla Globus ha guadagnato una certa notorietà a causa di un articolo d’opinione non firmato del 1992 (che alla fine ha ammesso di aver scritto), intitolato “Le femministe croate stanno violentando la Croazia”, in cui ha attaccato cinque scrittrici femministe croate ( Slavenka Drakulić , Vesna Kesić , Jelena Lovrić , Dubravka Ugrešić e Rada Iveković), accusandoli di tradire la Croazia. L’articolo è stato fonte di polemiche significative che alla fine si sono concluse con una causa per diffamazione contro la rivista. [4] [5]
Cristiano Pambianchi Signor Cristian non vorrei fare la polemica. Io voglio bene tutti i popoli della ex Jugoslavia. Solamente non capisco il motivo xché Lei odia così il mio popolo !??? Io sempre dico che la storia è solamente nostra e no vostra . Voi con i vostri alleati venivate da noi senza invito e sapete bene cosa avete portato nelle nostre terre. Solamente il sangue . Ma io vi voglio tutti bene . Da me in circolo vengono da mangiare tutti … Croati, Serbi , Bosniaci musulmani, Albanesi, Romeni, Polacchi, Arabi, Persiani, Calabresi, Napoletani, Pugliesi , Piemontesi……….e tutti voglio tanto tanto bene e tutti loro mi vogliano bene e sono proprio fiero . U grande saluto e buona serata. Zoran
Che ne dice sig. Cristiano Pambianchi di darsi una calmata?
Risposte alle questioni del Sig. Cristiano Pambianchi
Franjo Tuđman riconosciuto criminale in tutti i gradi di giudizio
Dubravka Ugrešić: una Croazia sul modello fascista
Quando volevano dividersi la Bosnia
da Risposte alle questioni poste dal sig. Cristiano Pambianchi
a Risposte alle questioni poste dal sig. Cristiano Pambianchi. G
Dom Marina Držića – La biografia – muzej-marindrzic.eu
FireShot Capture 058 – Marin Držić – frwiki.wiki – it.frwiki.wiki
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
Mostra Marino Darsa non piaciuta
FireShot Capture 069 – Niccolò Giaxich – Facebook
FireShot Capture 070 – Luigi Rodeti – Facebook
FireShot Capture 071 – Giovanni Tinto
(2) estovest _ Facebookniccolò
Daria Dereviankina 🔹 (@dasha.kina)_ instagram
Cristiano in ogni luogo e ogni momento
FireShot Capture 068 – Eretico Heretik –
PAGINA DI UN MALATO DI MENTE GRAVE
FirWilliam maleducato ignorante e bannato
Non dire “gatto” se non ce l’hai nel sacco
I libri antichi del Sig. Cristiano Pambianchi
La verità sui fatti serbo-croati negli anni quaranta
Gli ustascia croati distruggono Milano
Squallidi e penosi ustascia croati
Anche gli italiani dalmati dicono ai croati di non rubare
Vera la frase di Scotti: croati pigliatutto
Mostra Marino Darsa non piaciuta
Il sig. Cristiano Pambianchi non ci credeva che sarebbe arrivata la condanna alla Croazia per violazioni dei diritti umani, pero’ lui è sempre li che denuncia tutti. La polizia postale avrà un ufficio apposito per lui, probabilmente
In molti ricordano il caso della piccola Madina Hussiny, la bambina afghana che venne investita e uccisa da un treno a soli 6 anni, dopo che la polizia croata aveva respinto lei e la sua famiglia in Serbia. Ora la Corte costituzionale croata ha emesso una sentenza a favore della famiglia, confermando le violazioni dei diritti dei rifugiati in Croazia
Croazia: la Corte costituzionale condanna le violazioni dei diritti dei rifugiati
(1) estovest _ Facebookmigranti1
Comunque a furia di segnalare il sig. Cristiano Pambianchi a est ovest.. adesso.. è bannato definitivamente, come pure in decine di altri forum
Per la prima volta un ex comandante dell’Uck, l’Esercito di Liberazione del Kosovo, è stato giudicato colpevole di crimini di guerra dal Tribunale Speciale dell’Aia (istituito nel 2015).
Salih Mustafa è stato condannato a 26 anni di reclusione per aver ucciso un serbo e aver torturato altre persone (almeno sei).
Naturalmente i comportamenti per così dire “accalorati” non sono solo nei confronti delle scrittrici educate e corrette, ma verso tutti
Questi croati son fatti strani.. mettono la mascherina all’aperto, ma non in piena pandemia dentro la Pinacoteca di Brera.. vai a capire
FireShot Capture 063 – Marin Držić (@dom_marina_drzica) •
Peccato che le leggi vanno rispettate avvocato e non si puo’ nemmeno dire che la legge non ammette ignoranza dato che lei sapeva, anche se non è il massimo della furbizia perchè scrive tutto sul suo profilo visibile a tutti
Facciamo un po’ d’ordine. L’avvocato giuslavorista Pambianchi ha stretti rapporti con Dubrovnik e organizzò a suo tempo serate sulle conseguenze della guerra in quella città. E’ intervenuto nel 2014 sulla pagina face book della rubrica “rai estovest”, solitamente dedicata alla cronaca e molto pacata sul piano politico. Un suo intervento forsennato pare sulla questione croata, ha provocato la chiusura temporanea del profilo (rai est ovest) e i giornalisti rai di quel profilo hanno denunciato la cosa in termini non amichevoli verso il Pambianchi. Pambianchi stesso si è difeso facendo ricorso per vie legali. In sintesi, un personaggio squalificato e con un curriculum che dice tutto di lui. Non ti curar di lui, ma guarda e passa. A seguire uno stralcio della polemica del 2014
Dal web
Per decoro evitiamo di scrivere cosa ne pensano i colleghi e gli amici del sig. Pambianchi tranne questo
E comunque.. a parte per i serbi e per i russi.. vale questa regola
A Dubrovnik ancora oggi si sentono dalmati e non vogliono saperne di essere chiamati “croati”
Las mamma di Djokovic ha chiesto la nazionalità serba e ha detto in tv che vuole essere considerata serba e non croata e ha ripudiato la religione cattolica battezzandosi in quella ortodossa
LA CROAZIA PUO’ DARE TUTTE LE MEDAGLIE CHE VUOLE, MA NON PUO’ DARE LICENZA DI OFFENDERE NESSUNO!
Croati pigliatutto di Giacomo Scotti
E’ vietato ai croati rubare la cultura dalmata
Giacomo Scotti . Lineamenti di un genocidio culturale
Croazia: la distruzione dei libri negli anni ’90
Ragusa distava più di 400 km dalla Croazia
MARINO DARSA ERA UN DALMATA DI ORIGINE SERBA
A Dubrovnik vivevano i serbi e quasi nessun croato
La condanna a Predrag Matvejević
I fascisti croati minacciano di morte lo scrittore Giacomo Scotti
Il sig. Thoresen è un militare che ha fermato una falsa mostra croata in Norvegia
Dubrovnik non c’è mai centrata una cippa lippa con la Croazia
La Croazia ha violato i diritti di un insegnante serbo
I croati hanno distrutto il vecchio ponte a Mostar
Non dimenticate il crimine croato di Oluja
Hanno cercato di imbavagliare la Gabanelli
Croazia: splendori ai mondiali, ma tante miserie fuori dal campo
Che gaffe la Croazia: ha giocato gli Europei con la bandiera filo-nazista sulla maglia
Condannati all’Aja i vertici della “Grande Croazia”. E Franjo Tudjman
Marin Držić lo Shakespeare di Ragusa
I nazisti croati distruggono Milano
Con la legge sui beni del patrimonio culturale serbo son finiti i furti
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
Croazia: la Corte costituzionale condanna le violazioni dei diritti dei rifugiati
L’italianità di Boscovich (La verità cura le ferite)
Milano _ Porta Venezia – Che fine ha fatto la statua dedicata a Boscovich_ – Urbanfile Blog
Milano _ Porta Venezia – Inaugurata la statua dedicata a Boscovich – Urbanfile Blog
Unione degli Istriani – Post _ Facebook
Ruggero Boscovich scienziato misconosciuto
400 commenti negativi alla mostra di Marino Darsa
Ruggero Giuseppe Boscovich – Wikipedia
Numerose aggressioni ai serbi in Croazia
Foto di Marco Siragusa. Croazia . Oluja: l’impatto antropico di una Tempesta (militare)
Oluja: l’impatto antropico di una Tempesta (militare)
Quando hai un D.O.C. e vedi Lina Bertorello ovunque
Siniša Mihajlović fino alla sera prima aveva giocato a carte con lo zio croato, ma la mattina dopo su tutti i muri delle case c’era scritto UCCIDI IL SERBO e lo zio voleva uccidere suo padre
Siniša Mihajlović uomo di pace
Roberto Delle Fave è stato un mercenario italiano assoldato dai croati per distruggere i serbi. Quante persone abbia ucciso non si sa, di sicuro c’è solo che in Croazia ha ucciso un bambino per sbaglio
Il gusto dei croati per il fascismo
Laboratorio Jugoslavia Krajina, il Donbass dei 90′
“Per la patria, pronti!” Chi sono i nuovi ustascia?
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
A fine 2021, il Parlamento serbo approvava le legge sul patrimonio culturale nazionale e la cosa agitava particolarmente i croati
Il problema è Ragusa e il furto di tutta la cultura dalmata da parte dei croati
Ragusa era popolata in stragrande maggioranza da serbi, era lontana dalla Croazia e vicina alla Serbia
Che oggi si chiami Dubrovnik e che sia in Croazia non cancella il fatto che a Dubrovnik si sentono dalmati e non croati ed a ogni angolo di strada c’è una scritta contro Zagabria
Bene ha fatto la Serbia a tutelare i suoi diritti, ma i croati sono furibondi e pensano di fare una legge per rubare Ivo Andric’, Nikola Tesla e niente meno che Djokovic’!!!!!
I croati continuano a rubare tutto ai serbi
…Pertanto, il popolo della vecchia Dubrovnik non si considerava serbo o croato per il suo slavismo e univa sia serbi che croati, perché per loro entrambi i fattori etnici erano accettabili come espressione dello spirito del “popolo” slavo. Allo stesso tempo, gli anziani di Dubrovnik avevano una consapevolezza molto sviluppata della propria unicità: sono persone di Dubrovnik, cioè una miscela etnica della popolazione romano-greca e degli slavi di origine prevalentemente serba, economicamente, politicamente e fatalmente legati ai serbi, ma chiaramente separati da loro dal cattolicesimo, dai modelli letterari occidentali e dal tipo di cultura cattolica”….
E’ quindi gravemente errato intitolare una mostra a Marino Darsa Shakespeare croato, come pure far passare Boskovic per croato, come pure cambiare i nomi a tanti scrittori, pittori, musicisti morti 500 anni prima della nascita della Croazia solo perchè non possono protestare. I Dalmati sono stati un popolo e i croati si devono vergognare di cosa rubano
Giovanni Francesco Gondola è un dalmata mai stato croato manco di striscio
Marin Držić lo Shakespeare di Ragusa
GIACOMO SCOTTI – LINEAMENTI DI UN GENOCIDIO CULTURALE
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
MARIN DRZIC ERA UNA DALMATA FIGLIO DI SERBI
Marin Držić nacque a Dubrovnik probabilmente nel 1508. nella casa paterna vicino al Palazzo del rettore come il figlio minore nella famiglia di commercianti plebei originaria di Cattaro che nel XIV. secolo aveva perso il titiolo nobiliare avendo prolungato l`albero di famiglia da parte di un figlio illegittimo. La madre Anukla discende dalla distinta famiglia borghese di Kotruljević.
La mostra alla Pinacoteca di Brera “Marino Darsa lo Shakespeare croato” è fortemente falsa per i seguenti motivi. Marino Darsa è nato a Ragusa, nella Repubblica di Ragusa quando la Croazia stava a 400 km più su. Era di origine serba di Kotor (Montenegro) Parlava stokavo ovvero l’idioma parlato solo dai serbi, tant’è che Tudman ha cambiato la lingua croata proprio per differenziarsi dai serbi. Gli organizzatori hanno ignorato la legge sul patrimonio culturale serbo anche se ne erano a conoscenza
E’ da capire se abbiamo tradotto male, ma a dir la verità ci sembra di aver tradotto bene, cio’ che dice l’amico croato del sig. Cristiano Pambianchi. Il Sig. Niksa Matic afferma che il busto di Ivan Rendic’ nato nell’Isola di Brac’ in Dalmazia si trova a Dubrovnik .. ma secondo lui dove si dovrebbe trovare? Chiediamo per un amico. Non si trova a Belgrado perchè Ragusa era una repubblica, ma tanto meno si trova a Zagabria caro sig. Matic’. La Croazia puo’ conquistare tutti i territori che vuole ma non puo’ cancellare le culture precedenti, tant’è che a Dubrovnik su ogni angolo c’è una scritta contro Zagabria perchè ancora oggi si sentono dalmati . In ogni caso è sul vostro sito che c’è scritto che Marino Darsa ha origini serbe
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
L’equivoco di Dubrovnik nasce dal fatto che fino al 1500 circa si parlava il Dalmatico, lingua neolatina a cavallo tra Italiano e Romeno. La slavizzazione popolare avviene tra il 1400 e il 1550. Ma come lo stesso Boscovich afferma, la lingua popolare di Dubrovnik era “Slavico”, non Croato, un dialetto molto simile a quello di Erzegovina lingua letteraria di tutti i Croati fino al 1992, ma il dialetto di Dubrovnik veniva parlato da tutti anche dai Serbi e dai Mussulmani a ovest del fiume Drina, quindi non poteva essere definito Croato. Peraltro, il dolce idioma di Erzegovina era quello ferocemente odiato da Tudman
La Croazia fa il mestiere suo: piccola nazione quasi senza una storia autonoma (un piccolo regno indipendente per qualche decennio a cavallo dell’anno Mille, poi una banovina ungherese, terra di confine militare austriaco, infine parte della Jugoslavia e – a parte la parentesi del Regno di Croazia paveliciano – soli 30 anni d’indipendenza) cerca giustamente i suoi padri nobili. Lo fa forzando la storia, certamente, ma non diversamente da come l’hanno fatto altre nazioni, compresa la nostra, quando arruolano indiscriminatamente nel passato.
Ma il vero torto non è di chi si piglia qualcosa, ma di chi l’abbandona. E dobbiamo allora chiederci perché l’Italia ha praticamente rinunciato a difendere il suo buon diritto su questi personaggi, come il caso di Wikipedia – dove la lobby croata impera – dimostra. Guai ai vinti, ma peggio ancora guai a chi si dà per vinto.
La Croazia scippa personaggi storici italiani
Il prof. Novakovic’ ha vinto la sua causa a Strasburgo contro il governo croato, poichè la Corte dei diritti dell’uomo ha ritenuto ingiusto il suo licenziamento. La sua unica colpa era quella di pronunciare con un accento serbo alcune parole croate.
Mile Novakovic ha vinto la sua causa.. anche se troppo tardi
– Nel corso del 2012 e del 2013, forze revisioniste illegittime in Norvegia, guidate da alcuni croati, hanno cercato di realizzare una mostra sui prigionieri internati in Norvegia dai Balcani durante la seconda guerra mondiale. È stato un tentativo di presentare come vittime i reclusi croati e bosniaci, anche se in numero ridotto, e i serbi croati come croati ortodossi. Mi sono reso conto che non era vero e siamo riusciti a fermare quella mostra. Ho ottenuto elenchi di prigionieri dagli archivi nazionali norvegesi e dal servizio statale delle tombe di guerra.
Così Knut Flovik Thoresen, storico norvegese, scrittore e capitano dell’esercito reale norvegese, parla in un’intervista esclusiva per “Novosti”, del suo rapporto speciale con il popolo serbo, della lotta contro la “falsificazione della verità”, sui serbi nella seconda guerra che erano nei campi in questo paese, motivo per cui ha definito quel periodo il capitolo più oscuro della storia norvegese, così come le impressioni che porta dal Kosovo e dalla Metochia.
E spinto dall’odio, qualcuno cerca di appropriarsi di ciò che non gli appartiene fino al punto da definire croato Marco Polo! Oppure da dichiarare «croato da sempre» – laddove quel sempre potrebbe portarci all’inizio dell’umanità – ogni lembo dell’odierna Croazia che nel lontano o recente passato è stato invece abitato anche dagli italiani e concimato dalla cultura italiana, e prima ancora da quella latina. Oggi, purtroppo, la croatizzazione della letteratura, dell’arte e della cultura italiane fiorite in Istria e Dalmazia nei secoli passati diventata una regola nei libri di testo per le scuole e, come già detto, anche nelle enciclopedie croate. A questo scopo si ricorre alla contraffazione perfino dei nomi e cognomi. Le appropriazioni cominciano infatti proprio dalle generalità , cioè dalla loro croatizzazione. Una volta falsificati, ovvero croatizzati nome e cognome di uno scrittore, di un pittore, di un musicista e di qualsiasi altro personaggio, ed accertato che nacque o visse sul territorio che OGGI fa parte della Croazia, la sua opera diventa automaticamente croata.
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
E poi, infine, di quale lingua Croata stiamo parlando? Quella letteraria usata fino al 1992, basata sul dialetto štokavo jekavo dell’Erzegovina e ben compresa da tutti (anche da Bosniaci e Serbi), o l’ostico dialetto kajkavo di Zagabria che hanno introdotto come neolingua letteraria nel 1992, perchè Tudman odiava l’idioma stocavo?
I croati e gli pseudo croati di Milano, erano già stati avvisati da tempo di non rubare la cultura dalmata che non centra una cippa lippa con la Croazia dato che era un altro stato. Franco Luxardo, Il Dalmata num.94
Amici.. noi di croati ne conosciamo tanti, ma di croati che si si sono inventati la “Repubblica di Dubrovnik”.. davvero… ne conosciamo per fortuna pochi.. ma si credono che sono tutti ignoranti nel mondo? Poracci.. fan perfin pena!
Ora.. il gentilissimo sig.Niksa Matic, che ha scritto a chiare lettere nel suo sito che Marin Drzic è originario di Cattaro, quindi Kotor, Montenegro, quindi serbo al 300%, che sa che la Repubblica di Ragusa non centrava una cippa lippa con la Croazia che stava da tutt’altra parte, si permette di scrivere questo.
La casa di Marin Držić considera inaccettabile e infondata la legge sul patrimonio culturale della Repubblica di Serbia e il suo articolo 23 che evidenzia la doppia affiliazione della letteratura di Dubrovnik. La ripetuta acquisizione del patrimonio culturale croato è una continuazione della pratica scandalosa, la cui questione è l’inclusione del dramma di Marin Držić nell’edizione di “Dieci secoli di letteratura serba” pubblicato da Matica Srpska da Novi Sad.
La conquista degli scrittori croati nel tentativo di riempire i buchi della letteratura serba che non ha opere scritte nella loro lingua nazionale fino all’apparizione di Dositej Obradovic nella seconda metà del 18. del secolo, ci fa domandare con quanta attenzione hanno letto e compreso i messaggi di Marin Držić in Serbia. Bugie e furti sono una caratteristica delle persone “beccate” che Drzic ha smascherato tempo fa come coloro che non portano il cuore vicino agli occhi ma fingono di essere ingannati. La legge che stanno cercando di dichiarare la letteratura di Dubrovnik e serbo è proprio questa – un travestimento di verità. E la verità che può guardare chiunque negli occhi è che Marin Drzic è il più grande comico croato e uno dei più importanti scrittori croati in generale. La casa di Marin Držić, come centro nazionale di riferimento per fornire tutte le informazioni sulla sua vita e sul suo lavoro, lavora sistematicamente sul marchio del personaggio e del lavoro di Marin Držić
Comunque caro sig.Matic, le leggi, per regola e norma, si rispettano anche se non le aggradano, nonostante abbiamo capito che in Croazia fate un po’ quel che volete, ma la giustizia alla fine vince sempre
Mile Novakovic ha vinto la sua causa.. anche se troppo tardi
Boh.. a trasgredire un codice penale non è che poi ci sia tanto da ridere .. a nostro parere .. de gustibus eh !
Dom Marina Držića, Cattaro – La biografia – muzej-marindrzic.eu
Cristiano Pambianchi – Facebook – Legge serba
E DOPO LE AMEBE VENNERO I CROATI
Il ricordo della “dismissione”: la distruzione dei libri negli anni ’90
Igor Lasić
30.06.2015.Il cambio di regime in Croazia all’inizio degli anni Novanta ha avuto, accanto alla sua accezione politica ed economica, anche una dimensione bibliotecaria, prima di tutto attraverso la “dismissione” straordinaria dei libri, ovvero una sistematica e pedante eliminazione di tutti i libri che il nuovo regime riteneva inadatti, sia a causa della nazionalità ed altri dettagli bibliografici degli autori, che del luogo di edizione del libro, che del suo contenuto.
Il ricordo della “dismissione”: la distruzione dei libri negli anni ’90
Grazie avvocato, ma fortunatamente internet ci funziona ancora e le bugie hanno le gambe corte
MARINO DARSA ERA UN DALMATA DI ORIGINE SERBA
E’ vietato ai croati rubare la cultura dalmata
Giovanni Francesco Gondola è un dalmata mai stato croato manco di striscio
QUEL PICCOLO INSIGNIFICANTE PUNTINO E’ LA CROAZIA
Marin Držić lo Shakespeare di Ragusa
A Dubrovnik si parlava serbo, non croato
Con la legge sui beni del patrimonio culturale serbo son finiti i furti
La letteratura italiana in Dalmazia
I fascisti croati distruggono Milano
Non c’è un ignorante più ignorante di chi dice che la Serbia non ha cultura
Il sig. Thoresen è un militare che ha fermato una falsa mostra croata in Norvegia
– Nel corso del 2012 e del 2013, forze revisioniste illegittime in Norvegia, guidate da alcuni croati, hanno cercato di realizzare una mostra sui prigionieri internati in Norvegia dai Balcani durante la seconda guerra mondiale. È stato un tentativo di presentare come vittime i reclusi croati e bosniaci, anche se in numero ridotto, e i serbi croati come croati ortodossi. Mi sono reso conto che non era vero e siamo riusciti a fermare quella mostra. Ho ottenuto elenchi di prigionieri dagli archivi nazionali norvegesi e dal servizio statale delle tombe di guerra.
Onore e gloria a Knut Flovik Thoresen
L’implicazione della Croazia nel conflitto in Bosnia Erzegovina era uno dei punti cruciali, e più attesi, della sentenza. La sentenza di primo grado aveva riconosciuto Franjo Tuđman come membro fondamentale dell’azione criminale associata che, attraverso la pulizia etnica, mirava a costruire un’entità politica che si sarebbe annessa più o meno direttamente alla Croazia.
Il secondo grado ha confermato pienamente questo giudizio, che ormai alcuni considerano come una sorta di simbolica messa in accusa (se non di condanna) postuma del Tribunale a Tuđman, morto nel 1999 e da tempo eletto a padre della patria dalla destra croata, al potere dal 2015 a oggi e a lungo durante la transizione.
Franjo Tuđman riconosciuto criminale in tutti i gradi di giudizio
Trenta anni fa – il 23 dicembre 1991 – la Germania dichiarava unilateralmente e pubblicamente il suo riconoscimento delle repubbliche di Croazia e Slovenia, con effetto a partire dal 15 gennaio successivo. Era il “regalo di Natale” ai nazionalisti antijugoslavi, pochi giorni dopo che, a Maastricht, la stessa Germania aveva ricattato l’intera Comunità europea: o si distrugge la Jugoslavia, oppure niente Euro e niente Unione… Perciò, il giorno di Natale 1991 i muri della Croazia si riempirono di scritte “Danke Deutschland”, e ci fu persino chi ci scrisse una canzone
Sanja Trumbić – Danke Deutschland (cjeli video)
Gent.mo sig. Cristiano Pambianchi, da anni conosciamo la sua avversione per i “serbi”. Lei dice che sono 29 anni che la disturbano, ma probabilmente sono molti di più, sicuramente prima del parto, perchè non si spiega in nessun modo questa compulsiva “fobia”. Allora, fermo restando che i serbi sono il popolo sbagliato della storia, le sottoponiamo questo caso. Un bambino cacciato dalla sua casa con le armi che deve scappare in Canada per sopravvivere e si ritrova dei croati diremmo davvero poco onesti che lo insultano per la sola colpa di essere stato un bambino serbo nato nell’attuale Croazia. E’ poi così sicuro di voler passare la sua vita odiando un popolo o una qualche coscienza, se la trova, la fa riflettere un attimo?
Squallidi e penosi ustascia croati
Sempre così.. mai tenuto un discorso.. ignoranza pura su tutto quello che è il mondo dei Balcani che comprende anche la Croazia.. anche questo mai capito .. non gli entra ! Profilo FB vero sempre bloccato
Qui abbiamo William, Guglielmo Alfinar, Arca di Noè, Francesco Frangipane, Luigi Rodeti, Giovanni Tinto e Niccolò Giaxich che sono tutti giornalisti inviati di guerra e consulenti di problemi balcanici, ma il reportage più cruento è stato fatto con le lettere alla fidanzatina
La città di Dubrovnik, nell’odierna Croazia, con insediamenti vicini, contava 11.177 abitanti secondo il censimento del 1890. La quota più grande era composta da cattolici – 10.327, 546 ortodossi, 221 cristiani evangelici, 79 ebrei, due maomettani, un Uniato e un residente senza affiliazione religiosa.
Alla domanda che lingua parlano in casa, 9.713 persone hanno dichiarato che era serbo, 716 italiano, 384 ungherese, 285 tedesco, 52 ceco, 19 sloveno, 6 polacco e 2 russo.
La rivista “Dubrovnik” è stata stampata in latino, in serbo e trattava di letteratura, storia, cultura e politica ed è stata curata da Antun Fabris (1864-1904), un serbo cattolico di Dubrovnik.
<< … La kuna è stata la moneta ufficiale dello Stato Indipendente di Croazia (NDH), il regime collaborazionista degli ustasha di Ante Pavelić dal 1941 al 1945. E che è stata ripristinata nel 1994 dal regime nazionalista di destra di Franjo Tuđman, per sostituire il dinaro croato, che a sua volta aveva sostituito il dinaro jugoslavo. Per una parte della popolazione, con il passaggio all’euro, la Croazia avrebbe perso una grande occasione di liberarsi di un simbolo a dir poco problematico. >> In realtà, il passaggio all’euro aggiungerà problemi a problemi, come noi italiani abbiamo sperimentato sulla nostra pelle…
La martora o no? Le peripezie dell’euro in Croazia
Il serbofobicus ereticus è una strana forma di serbofobia. In pratica gli si racconta di una donna aggredita a un convegno e lui capisce che è la donna che aggredisce . Vai a capire quali sostanze assume!
Ad un certo punto della storia del serbofobicus ereticus, noi facciamo un bellissimo post su Radio Jugoslavia che è la pagina di un ragazzo croato che ama la musica jugoslava . Il serbofobico ereticus è impazzito e clona la pagina, ma poi ci aggiunge cose degne dei migliori psichiatri in convegno per risolvere le peggiori malattie mentali
FireShot Capture 068 – Eretico Heretik –
PAGINA DI UN MALATO DI MENTE GRAVE
E’ molto difficile non pensare a una grave patologia nel leggere certe cose
A sentire il sig. Cristiano Pambianchi le migliori testate giornalistiche italiane sarebbero di proprietà serba e russa
Qualsiasi cosa succeda fosse anche una alluvione in Nicaragua, è colpa dei serbi e dei russi
La Croazia festeggia con le canzoni del neonazista Thompson
Ecco.. ci sembrava strano che da tre giorni non sentivamo parlare male dei serbi cattivi
Condannati a 111 anni i generali croati per la “Grande Croazia” e riconosciuto criminale di guerra Franjo Tudman
Gli imputati in questione sono sei croato-bosniaci (il “sestetto”, come lo si definisce nella stampa croata) che furono i massimi esponenti, politici e militari, della Comunità Croata di Herceg-Bosna. Si trattava di una entità nel sud della Bosnia-Erzegovina auto-proclamata nel 1991, priva di riconoscimento internazionale e poi disciolta nel 1994. I sei leader dell’Herceg-Bosna sono stati giudicati responsabili di una “impresa criminale congiunta” (Joint Criminal Enterprise) che, secondo la sentenza, aveva l’obiettivo di costituire una “Grande Croazia”, annettendo dunque la Herceg-Bosnia allo stato croato, con l’esplicito accordo del governo di Zagabria. Lo strumento per realizzare la “Grande Croazia” consisteva nell’espulsione di cittadini bosgnacchi con atti contro l’umanità quali uccisioni, deportazioni, violenze sessuali e la distruzione di proprietà, commessi sistematicamente tra il 1992 ed il 1994 in Bosnia-Erzegovina.
Condannati all’Aja i vertici della “Grande Croazia”. E Franjo Tudjman
La categoria dei “serbofobici” ha un pregio.. si insultano da soli
E comunque nonostante tre tentativi in cui è stato richiesto esplicitamente, il sig. Cristiano Pambianchi non toglie la bandiera ustascia dal profilo
“La Serbia senza il Kosovo sarebbe come Roma senza il Colosseo”. (S. Mihajlovic). Addio al grande serbo Siniša Mihajlović. La sera avevano giocato tutti a carte e la mattina lo zio croato voleva uccidere suo padre serbo e su tutti i muri c’era la scritta : uccidi il serbo . Guardatevi dagli ustascia croati … sarebbero capaci di uccidere la loro famiglia come hanno fatto con più di 100 parenti di Tesla.. tutti messi a morte
Riposa in pace Siniša Mihajlović, grande serbo, grande uomo, grande campione, leggenda nostra
I croati e gli pseudo croati di Milano faticano a ricordare il comandamento NON RUBARE . Lo dicono tutti, ma in particolar modo lo dice Marco Tarquinio, lunedì 21 marzo 2016, rispondendo alle giustissime rimostranze di Antonio Ballarin. Si vede che questi signori finchè non prendono una denuncia non capiscono. – Posso parlare solo per me e per i miei colleghi, caro dottor Ballarin, ma di un dovere che non è solo mio e nostro: gli errori, quando ci sono, vanno sempre corretti. Affermare quel che è stato affermato in quel dispaccio di agenzia sull’italiano Ruggero Boscovich «croato» è stato un errore serio e grave. Che getta sale su una ferita che bisognerebbe invece curare e chiudere. E la verità è la prima medicina.
L’italianità di Boscovich (La verità cura le ferite)
Siamo grati al Direttore di «Avvenire» per avere colto e approfondito le precisazioni che la Federazione degli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati – tramite il suo presidente, Antonio Ballarin – ha espresso circa l’inaugurazione del milanese monumento a Ruggiero Boscovich, esaltato come scienziato croato da parte delle fonti giornalistiche che hanno recepito in modo acritico il comunicato ufficiale dell’iniziativa. Non è questo che l’ultimo tentativo di piegare la storia al nazionalismo.
C’è qualche ipocrita che si dice cattolico, ma il comandamento “non rubare” non lo rispetta
Comunque è da chiarire se il sig. Cristiano Pambianchi fa più informazione o disinformazione, perchè non c’è NESSUNO che è d’accordo con quello che dice
Ruđer Bošković – Ruggero Boscovich
Monumento a Ruggero Giuseppe Boscovich a Milano
Ammesso e non concesso che ogni cattolico nato in un territorio qualsiasi della sponda orientale dell’Adriatico debba essere considerato croato, ci chiediamo come si possano attribuire alla letteratura croata poeti e scrittori che non scrissero le loro opere in lingua croata. Qui chi grida «Al ladro, al ladro!» è lui stesso un ladro matricolato preso con le mani nel sacco. Infatti in quest’antologia croata della letteratura delle Bocche di Cattaro, che va dal tramonto del XIV alla fine del XVIII secolo, troviamo 48 autori nati nelle Bocche, dei quali 12 sono anonimi. Sottratti questi ultimi, ne restano 36, dei quali, 22 non hanno lasciato una sola riga di scritto in lingua croata o serba, sicché è stato ingaggiato un manipolo di ben 11 italianisti per tradurre i loro testi dal latino e dall’italiano e inserirli nell’antologia. Per la precisione in due casi le traduzioni sono dal latino e in tutti gli altri dall’italiano. La domanda, fastidiosa, sempre la stessa: come possono appartenere alla letteratura croata dei testi italiani poetici e in prosa?
Con quale diritto, con quale faccia tosta si possono compiere siffatte operazioni?
Risposte alle questioni poste dal sig. Cristiano Pambianchi. F
Recentemente è stato ripubblicato il libro della casa editrice Zambon curato da Jugocoord che racconta minuziosamente il ‘processo’ contro il leader jugoslavo, il tentativo è quello di affermare la verità storica su quello che successe non solo a Milošević ma all’intero popolo jugoslavo. Il libro si apre con un contributo di Domenico Losurdo scritto nel 2005 quando uscì la prima edizione dell’opera, in queste poche pagine viene riaffermata la natura delle guerre coloniali, intrise di una profonda matrice razzista. È superfluo ricordare che il barbaro attacco contro l’Unione Sovietica da parte della Germania nazista aveva come scopo la conquista del lebensraum (lo spazio vitale tedesco) che si ispirava, come scritto da Adolf Hitler nel ‘mein kampf’, alla conquista dell’Ovest avvenuta nel continente nordamericano attraverso il genocidio dei nativi americani. Non è casuale che Losurdo a proposito del ‘tribunale’ dell’Aja faccia riferimento ai ‘processi’ del Ku Klux Klan che tra Ottocento e Novecento decretavano il linciaggio ed il rogo degli afroamericani.
“In difesa della Jugoslavia”, pubblicata la seconda edizione
Più che fascismo diremmo confusione mentale. Il fascismo è quello che cantano i croati quando inneggiano ai villaggi serbi bruciati
E su “Ripensare i Balcani” potrebbe ancora andarci col profilo vero (unico posto ancora in cui non è stato bannato) ma i Giuda hanno la coda di paglia
A lui gli dovresti raccontare come l’esercito croato ha ucciso 600 anziani che non sono riusciti a scappare in Krajina e come lui si vanta della bandiera ustascia che ha ucciso 700 mila serbi
Siamo felici sig.Cristiano Pambianchi che il sig.Slaven Letica sia stato il suo mentore, ma il sig.Letica ha fatto cacciare dalla Croazia 5 scrittrici croate che lui aveva diffamato e una di questa, precisamente Dubravka Ugresic, ha citato lei caro Pambianchi per il suo mal comportamento. Ora ci viene difficile pensare che lei possa porsi a difesa del patrimonio culturale croato .. ci consenta!
Vedasi :
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